Alessandro Gallo, Era tuo padre

Ci sono storie che insegnano che si può scegliere di cambiare strada. Storie come quelle di Alessandro Gallo

a cura di (Doino Fabiana, Ferro Giulia, Ferro Giuseppe, Fezzuoglio Iris, Fuccillo Ilenia, Gruosso Moreno, Marcone Salvo, Restaino Domenico e Tiriello Elena)

Ad oggi i ragazzi hanno un cattivo rapporto con i libri. Noi giovani abbiamo molto tempo libero e decidiamo consapevolmente come occuparlo; nei casi più comuni si pratica sport, si esce con gli amici e si naviga su internet. In altri casi, meno comuni, si legge. Da più parti si sente parlare che la nuova generazione non si interessa più della cultura che i libri portano con sé, quindi si accontenta di affogare nell’ignoranza, ossia ignorare ciò che un libro regala a chi lo legge. Noi ci sentiamo simili a coloro che non apprezzano i libri e se “Era tu padre” libro di Alessandro Gallo non ci fosse stato proposto, siamo sinceri, non l’avremmo letto. Siamo a conoscenza che il nostro comportamento non è corretto, che leggere deve essere in ogni caso un piacere, e nel momento in cui non lo è o smette di essere tale, diventa solo uno sforzo fine a se stesso.

Malgrado i nostri atteggiamenti di disprezzo nei confronti dei libri, questo romanzo ci ha fatto ricredere per il suo tema attuale, la camorra, legato al rapporto padre-figlio. Oltre agli argomenti trattati, ha suscitato la nostra attenzione l’ultima frase del libro pronunciata da Camilla, protagonista del racconto di Gallo, “Domani sarà sempre meglio, ne sono certa”, per il messaggio profondo trasmesso; non fermasi davanti a nessuno ostacolo che nel corso della nostra vita possiamo incontrare. A differenza del brutto futuro che aspetterà ad Alberto e Giosuè, suoi fratelli. Non vogliamo raccontarvi nulla né sulla trama e né sulle 159 pagine ricche di ostilità e scontri che animano la vita dei tre fratelli, lasciandovi incuriosire, riflettere e commuovervi come è successo a noi. Ci ha dato la nuova visione della vita, vale a dire le discordanze delle vite dei giovani che non sono tutte rosee, la non impossibilità di sconfiggere l’omertà e di non seguire le orme di un genitore sbagliate o giuste.  

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