Il Pinatubo, storia di un vulcano addormentato!?

Il vulcano è una struttura geologica molto complessa, generata all’interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa, il magma, formatasi al di sotto o all’interno della crosta terrestre. Il vulcano è formato da una struttura non visibile, interna alla crosta, e comprende la camera magmatica e i condotti magmatici, e una struttura visibile esterna formata dal rilievo vulcanico, generalmente più o meno conico, formato dall’accumulo dei materiali liquidi, solidi o gassosi che sono stati emessi dal cratere vulcanico o dai crateri durante le varie fasi eruttive del vulcano stesso.

La fuoriuscita di materiale è detta eruzione e i materiali eruttati sono lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo. Le masse di rocce che formano un vulcano vengono chiamate rocce ignee, poiché derivano dal raffreddamento di un magma risalito dall’interno della Terra.

  • Vulcani a scudo, sono quei vulcani che hanno una forma appiattita, dovuta alla notevole fluidità delle lave eruttate
  • Vulcani a cono – Stratovulcani, si formano quando fasi effusive laviche si alternano con periodi di emissioni esplosive di frammenti sminuzzati di lava, che si depositano poi intorno al cratere, dando origine alle piroclastiti
  • Vulcani sottomarini
Tipo di apparati vulcanici esterni

e al tipo di attività eruttiva:

  • vesuviana
  • hawaiana
  • islandese
  • stromboliana
  • vulcaniana
  • pliniana (o peleana)
Tipi di attività eruttive

il Pinatubo

Il Pinatubo è uno stratovulcano situato a 100 km a nord-ovest di Manila (Filippine), attualmente raggiunge i 1486 metri di altezza, ben 300 metri in meno rispetto all’altezza prima della grande eruzione. Pinatubo significa “far crescere” nelle lingue Tagalog e Sambal. Possiede una caldera vulcanica larga 2.5 km, al cui interno vi è un lago.

Il Pinatubo fa parte dell’arco vulcanico di Luzon, una catena vulcanica posta lungo il margine Ovest dell’isola di Luzon, che prosegue geologicamente fino a Taiwan. Sono vulcani sottomarini formati dalla placca Euroasiatica che scivola lungo quella Filippina lungo la faglia di Manila verso ovest.

A riposo da oltre 600 anni e considerato ormai estinto, tanto che alle sue pendici erano sorti villaggi agricoli e piccole cittadine, si è improvvisamente risvegliato con un’eruzione spaventosa.
Circa 30.000 persone vivevano sui fianchi del vulcano in “barangays” (villaggi) o altri piccoli insediamenti. Una giungla densa copriva quasi interamente la montagna e i picchi che sfamavano la popolazione indigena degli Aeta mentre le pianure circostanti di fertile terreno vulcanico coperte da circa 4 metri di acqua dai monsoni erano ideali per l’agricoltura ed in molti coltivavano riso e altri vegetali basilari. Circa mezzo milione di persone continuano a vivere entro 40 km dal vulcano in città come Angeles City (150.000 ab.) e Clark Air Base (20.000 ab.)

Pinatubo (vista del cratere)

ERUZIONE DEL 1991

L’eruzione del giugno 1991, la prima dopo 5 secoli di inattività, fu la seconda più grande e violenta del XX secolo che iniettò nell’atmosfera un’enorme quantità di gas, superiore ad ogni eruzione successiva a quella del vulcano Krakatoa del 1883.
Il 7 giugno, la prima eruzione magmatica ebbe luogo con la creazione di una volta lavica in cima al vulcano, che crebbe sostanziosamente nei 5 giorni successivi raggiungendo un diametro massimo di 200 m ed un’altezza di 40.

Eruzione del Pinatubo, anno 1991

Prima dell’eruzione, a causa dei continui segnali di imminente esplosione, le autorità evacuarono oltre 200.000 persone.

Per giorni interi il vulcano aveva eruttato prima di quella data e continuò dopo la stessa.
Al termine dell’evento catastrofico vennero registrati i seguenti dati:

Altezza Colonna: 40 km
Durata dell’eruzione principale: 6-9 ore
Volume Magma: 5 km3
Tasso delle Emissioni: 4.2 x 108 kg/sec
Numero delle vittime: oltre 400

L’eruzione fu talmente violenta che i flussi piroclastici si spinsero fino a 17 km dalla vetta del vulcano. E vennero completamente distrutti interi villaggi in un raggio di 60 km.

FASI DELL’ERUZIONE

Alle 04:30 del mattino, la vetta del Pinatubo cominciò a collassare. La zona di evacuazione venne estesa a 40 km di raggio.
Alle 15:39 l’eruzione principale ebbe inizio.
In 9 ore, il 90% del totale del materiale vulcanico (gas, cenere e quant’altro) venne espulso dal vulcano. Un’enorme colonna di cenere, gas e vapore raggiunse i 34 chilometri di altezza e si estese per oltre 400 km. Le colate di fango scendevano giù dalla montagna a 30 km/h.
L’eruzione terminò alle 22:34.

Lahar

Gli effetti dell’eruzione del Vulcano Pinatubo si osservarono in tutto il Mondo, per mesi, con albe e tramonti rossastri.
L’area subì numerosi danni a seguito delle colate piroclastiche, il deposito delle ceneri, e in seguito dei Lahar, frane di cenere causate dalle piogge che rimuovevano le ceneri depositatesi.

L’eruzione ha dato poi origine, tramite le precipitazioni atmosferiche, al lago omonimo, che con una profondità di 600 m è il più profondo delle Filippine.

Numerosi fiumi nascono sul Pinatubo, i principali sono: Bucao, Santo Tomas, Maloma, Tanguay e il Kileng. Prima dell’eruzione questi fiumi ospitavano importanti ecosistemi ma l’eruzione riempì numerose valli con profondi depositi piroclastici.
L’aerosol atmosferico prodotto formò uno strato oscurante di acido solforico, la temperatura globale diminuì di mezzo grado Celsius (anomalia globale -0.6°C. circa), per oltre 1 anno a livello mondiale. Un’altra conseguenza di questa prima tremenda eruzione del Pinatubo è stato un temporaneo assottigliamento della fascia di ozono registrato nell’emisfero settentrionale, provocato dalle reazioni chimiche causate dalla nube di materiale emesso dal vulcano. All’eruzione si sono aggiunti altri fenomeni sismici e contemporaneamente si è scatenato un violento tifone.

Nonostante il monitoraggio e le grandi evacuazioni, l’eruzione provocò diverse centinaia di vittime. Secondo alcuni studi, pare che il risveglio del Pinatubo, sia stato causato da un violento terremoto (magnitudo 7.8) verificatosi alcuni mesi prima, il 16 luglio 1990, a soli 100 km di distanza.

Prima della catastrofica eruzione del 1991, il Pinatubo era un vulcano informe, sconosciuto alla maggior parte dei locali.

L’eruzione del Pinatubo, come le altre violente eruzioni vulcaniche, causò ripercussioni anche su tutto il sistema climatico globale: la nube di cenere, polveri e gas raggiunse infatti i 40 km di altezza, entrando in stratosfera, sede di intensi venti capaci di fare il giro del globo nel giro di pochi giorni. Nel biennio successivo all’ eruzione (1991/1992), si riscontrò una drastica diminuzione della temperature su scala globale, stimata a 0,8°, calo della temperatura che ebbe effetti anche sull’ Europa e dunque sul nostro Paese: l’estate del 1992 infatti, fu molto più fresca rispetto alla media del trentennio 1960-1990.

Variazioni della temperatura dopo l’eruzione del Pinatubo

Bibliografia e Sitografia:

  • Pinatubo-Wikipedia;
  • Vulcano Pinatubo-Mapsism;
  • La terribile eruzione del vulcano Pinatubo- Centrometeo;
  • Monte Pinatubo, Filippine, 15 giugno 1991- Attività solare;
  • Pinatubo – Enciclopedia Treccani.

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