La Macroevoluzione

I processi evolutivi avvenuti nel corso delle ere geologiche costituiscono uno specifico settore della biologia evoluzionistica, la Macroevoluzione, che possiamo definire come l’evoluzione dei principali gruppi sistematici o https://it.images.search.yahoo.com/images/view;_ylt=AwrJ3s_5Qcpe7FUAkHNu5olQ;_ylu=X3oDMTIzbnJzbmFiBHNlYwNzcgRzbGsDaW1nBG9pZAMyZDY1MzllZTY4OTJlODY5MWUyZTQ2NmMyZTY2ZmRkZARncG9zAzM5BGl0A2Jpbmc-?back=https%3A%2F%2Fit.images.search.yahoo.com%2Fyhs%2Fsearch%3Fp%3Dmacroevoluzione%26ei%3DUTF-8%26type%3Dvst_dnldastr_15_04_ie%26fr%3Dyhs-iry-fullyhosted_003%26hsimp%3Dyhs-fullyhosted_003%26hspart%3Diry%26param1%3D1%26param2%3Dcat%253Dweb%2526sesid%253Ddb22b62cda40d730e1aaa5039eda03a3%2526ip%253D185.15.170.105%2526b%253DChrome%2526bv%253D81.0.4044.138%2526os%253DWindows-8.1%2526os_ver%253D6.3%2526pa%253Dvosteran%2526sid%253Dd4e3f27332bea0d7bf20572622c51b7e%2526abid%253D%2526abg%253D%2526a%253Dvst_dnldastr_15_04_ie%2526cd%253D2XzuyEtN2Y1L1QzutBzz0EtAyEyBtAyBtBtBtA0FtDzyzyyBtN0D0Tzu0StCtCtCzytN1L2XzutAtFyBtFtCtFtBtN1L1CzutCyEtBzytDyD1V1StN1L1G1B1V1N2Y1L1Qzu2StAzyzy0B0Fzy0CyCtGtC0EtCyEtG0EtCtB0DtGyEyB0FzztGyCzyyBtB0CtC0E0ByD0DtA0F2QtN1M1F1B2Z1V1N2Y1L1Qzu2StAzy0EtAyE0A0ByCtG0AtD0FzytGyEzz0CzztGzyzztByCtGyDtA0A0DyE0A0FtByEyBzzyE2Q%2526cr%253D1713538752%2526f%253D4%26tab%3Dorganic%26ri%3D39&w=468&h=193&imgurl=www.cliccascienze.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2011%2F04%2FImmagine1.jpg&rurl=https%3A%2F%2Fwww.cliccascienze.it%2Fevoluzione%2Fmicroevoluzione-e-macroevoluzione%2F&size=10.3KB&name=Microevoluzione+e+Macroevoluzione+-+Cliccascienze&p=macroevoluzione&oid=2d6539ee6892e8691e2e466c2e66fddd&fr2=&fr=yhs-iry-fullyhosted_003&tt=Microevoluzione+e+Macroevoluzione+-+Cliccascienze&b=0&ni=96&no=39&ts=&tab=organic&sigr=oZDgF83IIa1h&sigb=lfBKXy4hXCl4&sigi=Q9rK2W88_TvE&sigt=mddA_aMPVTMA&sign=mddA_aMPVTMA&.crumb=O5OaOWpsOgT&fr=yhs-iry-fullyhosted_003&hsimp=yhs-fullyhosted_003&hspart=iry&type=vst_dnldastr_15_04_ie&param1=1&param2=cat%3Dweb%26sesid%3Ddb22b62cda40d730e1aaa5039eda03a3%26ip%3D185.15.170.105%26b%3DChrome%26bv%3D81.0.4044.138%26os%3DWindows-8.1%26os_ver%3D6.3%26pa%3Dvosteran%26sid%3Dd4e3f27332bea0d7bf20572622c51b7e%26abid%3D%26abg%3D%26a%3Dvst_dnldastr_15_04_ie%26cd%3D2XzuyEtN2Y1L1QzutBzz0EtAyEyBtAyBtBtBtA0FtDzyzyyBtN0D0Tzu0StCtCtCzytN1L2XzutAtFyBtFtCtFtBtN1L1CzutCyEtBzytDyD1V1StN1L1G1B1V1N2Y1L1Qzu2StAzyzy0B0Fzy0CyCtGtC0EtCyEtG0EtCtB0DtGyEyB0FzztGyCzyyBtB0CtC0E0ByD0DtA0F2QtN1M1F1B2Z1V1N2Y1L1Qzu2StAzy0EtAyE0A0ByCtG0AtD0FzytGyEzz0CzztGzyzztByCtGyDtA0A0DyE0A0FtByEyBzzyE2Q%26cr%3D1713538752%26f%3D4l’evoluzione su grande scala. A differenza dei processi Microevolutivi, che avvengono all’interno delle specie e sono osservabili anche in tempi relativamente brevi, i processi Macroevolutivi non sono direttamente osservabili perché avvengono in tempi lunghi, però abbiamo a nostra disposizione un’ampia documentazione fossile in base alla  quale sono stati ricostruiti alcuni modelli evolutivi.

 

fonte immagineL’anagenesi consiste in un cambiamento graduale delle caratteristiche di una specie. In presenza di una selezione direzionale di mutazioni, la specie originaria si modifica lentamente  sino a trasformarsi in una specie nuova. Le due specie non coesistono, ma la nuova sostituisce l’originaria. Il modello riprende la visione Darwiana dell’evoluzione, che avverrebbe sempre per mezzo di cambiamenti lenti e graduali a causa della particolare pressione selettiva.

La clodogenesi si verifica quando una specie si suddivide in una o più specie, che coesistono e danno origine a più linee evolutive. Secondo Mayr è il meccanismo evolutivo più frequente, basato sulla speciazione allopatrica e la deriva genetica.

Se le specie derivate dalla ramificazione sono più di due, il processo prende il nome di radiazione adattativa , descritta da Darwin per i fringuelli delle Galàpagos. Accade quando una specie si viene a trovare in un ambiente vergine, privo di competitori e lo colonizza rapidamente occupando tutte le nicchie ecologiche disponibili. La linea evolutiva si ramifica dando origine simultaneamente a numerose specie.

UN ESEMPIO DI RAZIONE ADATTATIVA: I fringuelli delle Galàpagos.

Alle Galàpagos Darwin rimase colpito dalla varietà di fringuelli presenti su quelle isole, lontane circa 900 km dalle coste dell’Ecuador. All’epoca pensò che si trattasse di varianti della stessa specie, ma negli anni successivi, grazie agli esemplari raccolti e all’aiuto di specialisti in ornitologia, comprese che si trattava di tredici specie diverse per grandezza e comportamento, con becchi di forma e dimensioni differenti come conseguenza di abitudini alimentari diversificate.

Darwin ipotizzò che le tredici specie si fossero formate sulle diverse isole dell’arcipelago per isolamento geografico a partire da una specie progenitrice giunta casualmente dall’America. I fringuelli continentali giunsero su una prima isola delle Galàpagos e la colonizzarono, alcuni esemplari si trasferirono su un’altra isola, vi si insediarono e così via.

Quando casualmente tornarono nella prima, erano diventati un’altra specie diversa e non si incrociarono con gli esemplari rimasti lì. Il fenomeno si è ripetuto nel tempo, per questo motivo più specie di fringuelli convivono sulla medesima isola ed è un chiaro esempio di radiazione adattativa favorita dalla mancanza di competitori.

Un esempio è il fringuello picchio che picchietta i tronchi ed estrae da essa gli insetti, ma se alle Galàpagos ci fossero stati i picchi, meglio adattati a questo modo di alimentarsi, il fringuello picchio non avrebbe potuto imitarne lo stile di vita e occupare la nicchia ecologica.

Se osservassimo gli squali e i delfini potremmo notare delle somiglianze come ad esempio la forma allungata, la coda, il colore, etc.

Anche se un’analisi più attenta ha rivelato differenze sostanziali: infatti i delfini hanno uno scheletro osseo, salgono in superficie per respirare l’aria con i polmoni, partoriscono e allattano i figli, in breve sono dei mammiferi.

Gli squali hanno uno scheletro cartilagineo, ricavano l’ossigeno dall’acqua per mezzo di branchie e non allattano i figli: sono dei pesci.

Squali e delfini si sono però trovati a vivere nello stesso ambiente, sottoposti a pressioni selettive analoghe, per questo hanno sviluppato adattamenti simili. Questo tipo di evoluzione, che crea analogie fisiche e comportamentali in una specie anche distanti geograficamente ed evolutivamente, prende il nome di evoluzione convergente ed è una caratteristica di tutte le specie che si trovano a vivere in ambienti simili.

Oltre a questo comunque esistono altri esempi, tra cui i cactus e alcune specie di euforbia: infatti essi vivono in ambienti aridi e per questo evidenziano analogie strutturali  ma le caratteristiche dei loro fiori dimostrano che si tratta di piante diverse.

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L’evoluzione divergente si verifica in seguito a una speciazione di tipo allopatico: quando una popolazione si separa dalle altre e si adatta a un ambiente particolare. Il processo è tanto più rapido quando più la popolazione che si isola è di piccole dimensioni, a causa della deriva genetica. Ne è un esempio l’orso polare che ha sviluppato caratteristiche differenti dall’orso bruno da cui deriva.

L’orso bruno, animale vegetariano e di colore scuro, è distribuito su una vasta area dell’emisfero boreale, che va dalle foreste di latifoglie alle foreste di conifere. Aveva questa suddivisione anche 1-2 milioni di anni fa, quando l’emisfero boreale era in una fase glaciale. Una popolazione di orsi bruni dislocate molto a Nord rimase isolata dalle altre per un tempo sufficiente a dare origine a una nuova specie, che assunse caratteristiche differenti da quella originaria a causa delle pressioni selettive dell’ambiente glaciale.

L’orso polare infatti è carnivoro, bianco, di grosse dimensioni, non va in letargo e ha sulle zampe setole che gli permettono di camminare sul ghiaccio.

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Sappiamo che i processi Macroevolutivi avvengono in tempi geologici. Il fatto che non siamo direttamente osservabili ha fatto nascere numerosi interrogativi. Per valutare la velocità di un percorso evolutivo il metodo migliore è quello di misurare i tassi di speciazione, ossia il numero di specie comparse lungo quella linea evolutiva in un certo periodo di tempo. La velocità dell’evoluzione non è uniforme ma varia:

  • In base alle caratteristiche degli organismi coinvolti.
  • In base alle caratteristiche degli ambienti fisici e biologici.

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