di Alessandra Desantis e Giulia Colucci
Storia
La chiesa sorge in un piccolo bosco di querce in una valle amena ai piedi di Castelgrande, vi si giunge percorrendo una strada che parte dall’antico rione Borgo, la stessa che un tempo la collegava a Muro Lucano.
Costruito su uno sperone roccioso ai piedi del monte Giano, Santa Maria è inserita in un paesaggio particolarmente suggestivo, con un’accogliente valle protetta a nord e a est da ripide coste rocciose , mentre scorre sul fondo vi scorre un torrente un torrente, che talvolta si trasforma in un fiume impetuoso quando sulle alture, dove nasce, si scatenano violenti temporali.
Abbiamo alcuni elementi che ci aiutano a datare l’inizio dei lavori di costruzione del santuario, come ad esempio il testamento di Giovanni Alfonso Salerno del 1603, nel quale egli scrive di voler essere seppellito dentro la venerabile chiesa, sebbene non completata.
Tenendo conto che dopo il 1600 furono necessari undici anni per il completamento della struttura, non è improbabile che i lavori siano cominciati negli ultimi anni del 1500.
La tradizione racconta dell’apparizione della Madonna ad un gruppo di cittadini che, per sfuggire a un periodo di disastrose calamità naturali, erano scappati da Castelgrande ed erano arrivati nei pressi del torrente “Vallone Vivo” dove vennero avvolti da una luce abbagliante che li disorientò e al cui interno videro la Santa Vergine con il bambino in braccio; dopo aver pregato chiesero alla Vergine di rimanere in quel luogo per dispensare grazie e benedizioni al popolo.