I Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest della città di Napoli e del suo golfo. L’area è nota sin dall’antichità per la sua vivace attività vulcanica.

L’attività vulcanica dei CampiCampi Flegrei, uno dei 3 peggiori supervulcani al mondo « 3B Meteo Flegrei è antecedente a quella del Vesuvio e l’area sembra essere rimasta in uno stato di quiescenza durante i tempi storici con l’eccezione dell’eruzione del vulcano Solfatara avvenuta nel 1198, e di quella del monte Nuovo, verificatasi nel 1538.

I meccanismi eruttivi dell’attività vulcanica dei Campi Flegrei sono di vario tipo con una netta prevalenza di quelli esplosivi, ed in particolare derivanti dall’interazione acqua-magma, rispetto a quelli effusivi.

Le eruzioni effusive sono caratterizzate da una bassa esplosività e dall’emissione di colate di lava che scorrono lungo i fianchi dell’edificio vulcanico. Se la lava si raffredda senza riuscire a scorrere, può dare origine ad accumuli di forma circolare chiamati duomi lavici.

Le eruzioni esplosive possono presentare vari “stili” eruttivi: se formano un’alta colonna eruttiva che si espande verso l’alto con una tipica nube di cenere a forma di pino vengono definite “pliniane” prendendo il nome da Plinio il Vecchio che morì durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e da Plinio il Giovane che la descrisse. In tali eruzioni il magma viene frammentato prima di giungere in superficie e poi scagliato verso l’alto sotto forma di bombe, scorie, pomici, lapilli e ceneri detti “prodotti piroclastici”.

Campi Flegrei, nuova allerta. «Il supervulcano si sta ricaricando ...

Nelle eruzioni esplosive vi sono differenti modalità di deposizione del magma eruttato. Un tipo di deposizione dei prodotti piroclastici avviene per “caduta”: dalla nube che si espande dalla sommità della colonna eruttiva generata dal vulcano ricadono al suolo, per gravità, le ceneri e i lapilli incandescenti. Un secondo tipo di deposizione è per flusso piroclastico il quale è costituito da una “miscela” di frammenti di magma (ceneri, lapilli, e scorie) e gas che scorre con rapidità sul terreno allontanandosi dal centro eruttivo. Un fenomeno del genere può essere altamente distruttivo: basti pensare alla distruzione della città di Ercolano avvenuta durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Non esiste una documentazione storica sull’attività eruttiva nei Campi Flegrei, con la sola eccezione della eruzione del Monte Nuovo, durata dal 28 Settembre al 6 Ottobre 1538. Quindi tutte le valutazioni che possono essere fatte sono state dedotte dall’osservazione dettagliata dei depositi delle eruzioni avvenute in passato e degli apparati vulcanici che sono in gran parte ben conservati.

Eventuali attività future potrebbero coinvolgere piccoli volumi di magma con modalità eruttiva di tipo esplosivo e fenomenologie di deposizione del tipo “flusso piroclastico”.

Il fenomeno vulcanico più evidente nei Campi Flegrei, nonchè in un certo senso anche il più caratteristico dell’area è il bradisismo.
Il bradisismo consiste in un periodico sollevamento o abbassamento del suolo, ad un ritmo abbastanza veloce per i tempi geologici ma cosi lento che l’uomo non avverte in prima persona la variazione di altezza del suolo ma riconosce il fenomeno in atto osservando ad esempio i cambiamenti lungo le coste del mare o gli edifici che emergono o vengono sommersi (come ad esempio il mercato romano di Pozzuoli).

Le solfatare di Pozzuoli

La Solfatara di Pozzuoli è uno degli oltre 40 vulcani attivi che costituiscono i Campi Flegrei, una delle aree a maggior rischio sismico della nostra Penisola

La Solfatara di Pozzuoli è uno degli oltre 40 vulcani attivi che costituiscono i Campi Flegrei, una delle aree a maggior rischio sismico della nostra Penisola Si tratta di un antico cratere vulcanico in stato di quiescenza, cioè che non erutta da tempo, ma che da un paio di millenni manifesta fenomeni di vulcanismo secondario, come fumarole (emissioni di vapore acqueo), mofete (esalazioni di CO2), solfatare (emissioni calde di composti gassosi dello zolfo), e vulcanelli di fango, vulcani in miniatura che eruttano argilla, portata in superficie da emissioni di gas.

La Solfatara di Pozzuoli altro non è che una valvola di sfogo dell’enorme massa di magma sotterranea. Fumarole sulfuree e getti di fango costituiscono la principale attività del grande cratere di forma ellittica.

La fumarola maggiore è chiamata Bocca grande ed è caratterizzata dal forte odore di zolfo e dalla fuoriuscita di vapore che può raggiungere anche i 160°C.

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